Posto su di un colle a 531 m s.l.m., l’abitato di Laurino, in parte cinto da antiche mura, si trova sulla sponda destra del fiume Calore e dista 83 km da Salerno.
Laurino è uno dei comuni della Comunità Montana del Calore Salernitano con maggiore estensione territoriale. Esso presenta una elevata superficie boscata, tra cui il bosco di Monte Cavallo (150 ha di alto fusto con prevalenza di cerro e faggio) e il bosco Farneta (100 ha di alto fusto con presenza di roverella, cerro e leccio).
Impianto originario del palazzo: maestranze settecentesche locali. Successivi ampliamenti e e superfetazioni si sono avute nel corso del XIX e XX secolo.
Ambito storico-tipologico
Confronto con le tecniche e le tessiture murarie, di difesa e strutturali con altri palazzi di impianto settecentesco, dell’area cilentana e del Vallo di Diano.Abbarbicato su uno sperone roccioso proteso sull’abisso, Laurino è uno dei comuni più popolati, affascinanti e ricchi di storia e di opere d’arte della valle del Calore .Posto ad un’altitudine di 531 m/slm, il territorio confina con i comuni di Campora, Stio, Magliano, Felitto, Roscigno, Sacco, Piaggine, Valle dell’Angelo, Sanza, Rofrano e Cannalonga, e si estende per 69,93 kmq, interamente ricadenti nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Il toponimo Laurino deriva forse dalla presenza dell’alloro (dal latino laurinus) ma è possibile anche un riferimento alla presenza di monasteri basiliani (laure).
Notizie storiche sul paese e sui suoi feudatari.
Laurino affonda le sue radici nell’epoca precristiana. Fondato dai Sanniti Pentri, dopo la dominazione romana subì l’influenza di vari popoli barbari. Fece parte del Ducato longobardo di Benevento e poi del Principato di Salerno. Fu inserito nel sistema feudale dai Normanni. Distrutto da Federico II, per essersi schierato con la fazione guelfa, affiancandosi ai Sanseverino, Laurino passò proprio a quest’ultima famiglia nel 1273. Fu difeso da re Carlo, nel1296, che vi inviò uomini armati, e per ripagare i Laurinesi della fedeltà, li esonerò dal pagamento delle tasse per 10 anni. Ritenuti ribelli e facenti parte della congiura dei baroni, i Sanseverino (Guglielmo, conte di Capaccio) furono privati della baronia: una parte dei loro beni gl fu restituita da re Frrante nel 1496, da Federico d’Aragona e da Ferdinando il cattolico nel1506. Ma il borgo risorse dalle rovine ritornando a nuovo splendore nel XVI secolo, quando fu riconosciuta Civitas Laurini con piena autonomia giuridico-amministrativa. Fu proprio in quel periodo che si arricchì di numerose chiese, monasteri, cenobi, edifici pubblici, molti dei quali ora trasformati. Conquistò allora un tale grado di civiltà da permettersi il predominio sulle numerose popolazioni dell’alta valle del Calore. Dopo alcuni anni di alterne vicende, Laurino fu dominata da vari duchi, i Monteforte, i Sanseverino, i Carafa e gli Spinelli. L’ultimo rappresentante degli Spinelli fu il duca Giuseppe che governò il paese fino al 1806, anno in cui fu abolito il feudalesimo.
Monumenti