Parchi aderenti
- Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni (Capofila)
- Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
- Parco Nazionale dell'Appennino Lucano, Val d'Agri, Lagonegrese
- Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano
- Parco Nazionale dell'Aspromonte
- Parco Nazionale del Circeo
- Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
- Parco Nazionale della Majella
- Parco Nazionale della Sila
Scheda del progetto
La Lepre italica (Lepus corsicanus) è specie endemica dell’Italia meridionale e della Sicilia. Le analisi del DNA mitocondriale hanno evidenziato l'esistenza di tre tipologie genetiche distinte: Sicilia, Italia centrale ed Italia meridionale
Nel suo complesso la specie è classificato nella Lista rossa italiana come a Minor Preoccupazioni (LC = Least Concern) in quanto le popolazioni, in particolare in Sicilia, sono abbondanti e non soggette a minacce gravi. Si distingue, invece, lo stato di conservazione per le due entità genetiche presenti in Italia peninsulare. Queste sono in condizioni di conservazione sfavorevoli in quanto le popolazioni sono frammentate e minacciate, le consistenze numeriche sono probabilmente sotto ai 10.000 individui maturi, in declino costante e in ogni sottopopolazione sono presenti <1000 individui maturi, quindi queste popolazioni si qualificherebbero per una categoria di minaccia Vulnerabile (VU = Vulnerable).
La specie risulta formalmente protetta nella Penisola per effetto della legge n. 157/92. Importanti popolazioni di lepre italica sono presenti in parchi nazionali ed altre aree protette. Con il “Piano d’azione nazionale per la Lepre italica”, redatto nel 2001 dal Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, in collaborazione con l'ISPRA, sono state individuate le possibili azioni per favorire la conservazione di questo importante componente della biodiversità della Mammalofauna italiana.
Dall'anno di pubblicazione del Piano d'azione nazionale (2001) sono stati compiuti notevoli passi avanti per la conservazione di questa specie, sia in termini di azioni dirette di conservazione, sia relativamente all'aumento delle conoscenze sull'ecologia e il comportamento.
Con il progetto di sistema si intende aumentare la sinergia tra le azioni di conservazione intraprese dalle diverse Aree protette in attuazione Piano nazionale d'azione, considerando i seguenti obiettivi ed azioni, distribuiti in un arco temporale di almeno 5 anni.
Obiettivo 1 - Aumento delle conoscenze sulla distribuzione
Azione 1.1 - Controllo ed eventuale aggiornamento dei protocolli standard
Azione 1.2 - Monitoraggio su campo ed elaborazione
Obiettivo 2 - Avvio della reintroduzione
Azione 2.1 - Studi di fattibilità
Azione 2.2 - Reintroduzione
Azione 2.3 - Realizzazione di aree faunistiche
Azione 2.4 - Catture di individui fondatori e relativi studi preliminari per l'individuazione delle disponibilità
Azione 2.5 - Monitoraggio degli individui rilasciati
Obiettivo 3 - Miglioramento dello stato di conservazione
Azione 3.1 - Ripopolamenti
Azione 3.2 - Miglioramenti dell'habitat
Azione 3.3 - Controllo della lepre europea
Obiettivo 4 - Aumento delle conoscenze scientifiche
Azione 4.1 - applicazione di un protocollo di identificazione individuale genetica di campioni non-invasivi
Azione 4.2 - studio del comportamento territoriale
Azione 4.3- analisi della dieta
Azione 4.4 - monitoraggio sanitario
Obiettivo 5 - Condivisione dell'esperienze e delle conoscenze
Azione 5.1 - Supporto scientifico
Azione 5.2 - Realizzazione banca dati genetica
Azione 5.3 - Banca dati distribuzione
Azione 5.4 - Forum del progetto
Azione 5.5 - Divulgazione strumenti scientifici
Azione 5.6 - Disseminazione prodotti informazioni
Azione 5.7 - Aggiornamento Piano d’azione nazionale