Gode di buona salute il Lupo liberato lo scorso mese di febbraio nell’area del Parco.
Ricordiamo che il giovane esemplare di Lupo, vittima di una trappola utilizzata dai bracconieri, a dicembre 2023 era stato recuperato dai Carabinieri Forestali Parco della Stazione di Sessa Cilento nel territorio del Parco nell’area del Monte Stella, in condizioni critiche e dopo il soccorso dei veterinari dell’ASL di Vallo della Lucania, era stato affidato alle cure del personale del Centro Recupero Animali Selvatici (CRAS) di Napoli.
Le terribili condizioni del lupo intrappolato nel laccio al momento del suo ritrovamento
Qui, dopo alcune settimane di prognosi riservata, per merito delle cure del personale del CRAS di Napoli, l’animale si è ripreso completamente ed è stato quindi organizzato il suo ritorno in libertà!
Grazie alla collaborazione con i tecnici del Parco Nazionale della Majella, al lupo è statoapplicato un radiocollare per seguirne gli spostamenti da remoto e studiarne il comportamento spaziale dopo il rilascio.
L’emozionante momento del ritorno in libertà del lupo
il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ha ritenuto opportuno affiancare alla raccolta dei dati satellitari il monitoraggio tramite l’uso delle fototrappole. Se, infatti, il radiocollare è uno strumento utilissimo per seguire gli spostamenti di un animale, non permette, però, di ottenere altre informazioni come quelle relative al suo stato di salute e alla presenza di altri animali non dotati di collare. Il monitoraggio tramite fototrappole è stato affidato alla società Kayla Nature, che ha già svolto per il Parco il monitoraggio della popolazione di lupi in tutto il territorio dell’area protetta.
Subito dopo il rilascio del lupo in natura la squadra di zoologi della Kayla Nature ha allestito alcune stazioni di fototrappolaggio in prossimità di siti potenzialmente utilizzabili dal lupo durante i suoi spostamenti. Si è cercato di anticipare le mosse dell’animale, obiettivo particolarmente difficile, data l’enorme estensione del Parco.
Dopo alcune settimane di ricerche infruttuose, durante le quali il lupo ha girovagato in diverse zone del Parco, i suoi spostamenti sono però diminuiti radicalmente, lasciando ipotizzare che avesse trovato un’area idonea alle sue esigenze. Questo ha, quindi, permesso di concentrare gli sforzi di ricerca in un’area più limitata, aumentando le chance di “cattura” con le fototrappole.
E infatti, i ricercatori della Kayla Nature, durante l’attività di controllo periodico, hanno scoperto con grande gioia che una delle fototrappole aveva registrato delle immagini incontrovertibili del lupo, in cui era chiaramente visibile il radiocollare applicato al momento del rilascio, escludendo così che potesse trattarsi di un altro esemplare. Le immagini testimoniano che l’animale appare in buona salute e, soprattutto, è in compagnia di un altro lupo, probabilmente femmina, che rafforza l’ipotesi secondo la quale il lupo abbia scelto un nuovo territorio che potrà, con un po’ di fortuna, vederlo crescere e riprodursi.
Il nostro amico lupo “catturato” dalla fototrappola insieme alla compagna
Il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni è da anni impegnato nello studio della popolazione di Lupi presenti sul territorio. Dal 2021 partecipa al progetto “WOLFNExT – Parchi a sistema per il futuro del Lupo in Italia“, con il coordinamento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA). Il progetto WOLFNExT vede coinvolti molti dei Parchi Nazionali italiani, con capofila il Parco Nazionale della Majella.
Sebbene la popolazione di Lupi sia in aumento, sia a livello nazionale che locale, la specie è ancora minacciata da diversi fattori che rischiano di minare i successi conservazionistici degli ultimi anni. Tra queste minacce, il bracconaggio è probabilmente una delle forme di conflitto tra uomo e lupo più radicalizzate e di difficile lotta e di cui è stato vittima il nostro amico lupo.
Testo a cura di
Michele Chiacchio – Kayla Natura
Laura De Riso – PNCVDA