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Il Monte Pruno è una montagna che domina l’unico valico che collega il Vallo di Diano alla piana pestana, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Sulla sua sommità si estende un pianoro su cui sorgeva un insediamento enotrio e lucano, risalente dal VII al III secolo a.C. Nel 1938, durante una campagna di scavi archeologici, è stata scoperta una tomba principesca, appartenente a un principe del popolo enotrio, che abitava queste terre fino al IV secolo a.C. Il corredo funebre era molto ricco, con una corona d’argento, un carro di guerra, vasi da mensa a figure rosse, un kantharos d’argento, due pendagli in oro e un candelabro decorato, oltre a vari oggetti di bronzo di influenza etrusca.

Per gli amanti dell’archeologia e della storia, una visita al Monte Pruno è un must. Il sito archeologico è stato restaurato e valorizzato, permettendo ai visitatori di ammirare le rovine dell’antico insediamento enotrio e lucano. È possibile fare una passeggiata sul pianoro e ammirare il panorama mozzafiato sulla valle circostante.

Ai piedi del Monte Pruno, invece, è possibili visitare  il paese abbandonato di Roscigno Vecchia,  una città fantasma del XX secolo, abbandonata a causa del rischio di frane e movimenti del terreno. Tuttavia, la città, definita la Pompei del ‘900, ha un fascino tutto suo, grazie alle case in pietra e al mobilio ancora presente al loro interno.

Ma il Monte Pruno non è solo storia e archeologia. È anche una meta ideale per gli amanti della natura e dell’escursionismo. Ci sono numerosi sentieri escursionistici che portano alla cima della montagna, tra boschi di querce e macchia mediterranea. Una volta in cima, la vista spazia su tutta la valle circostante, fino al mare.

Il Monte Pruno è una meta turistica a tutto tondo, che soddisfa le esigenze di chi cerca cultura, storia, archeologia e natura. Un luogo da visitare assolutamente per scoprire la bellezza e la varietà del territorio del Cilento.